RECENSIONE:
Arthur Kipps (DanielRadcliffe) è un giovane avvocato, vedovo e con un figlio piccolo. Incaricato di
gestire la vendita di una casa abbandonata in un piccolo paese dell'Inghilterra
Vittoriana, il giovane avvocato si ritroverà...
a suo malgrado, coinvoltoin un caso di violenti suicidi e maledizioni.
a suo malgrado, coinvoltoin un caso di violenti suicidi e maledizioni.
Il regista e
sceneggitore James Watkins (Eden Lake), riadatta per il grande schermo il
romanzo di Susan Hill, La donna in nero, costruendo attorno all'attore DanielRadcliffe, pronto a sostituire l'eredità del suo giovane mago, un' ambientazione
horror e drammatica.
Il periodo
Vittoriano e l'ambientazione gotica del piccolo paese sembrano suggerire un
romanzo di Edgar Allan Poe e il gusto drammatico che si assaggia all'inizio del
film si trasforma poi in un horror classico, fatto di suoni sinistri, case di
fantasmi, toni lugubri e apparizioni inaspettate di volti. Quello che il
regista ci offre è un horror così classico da sembrare diverso dal genere
horror a cui siamo abituati; lo splatter, il killer psicopatico, il demone
infernale e il terrore sono temi lasciati al film moderno, qui il regista ci
dona una serie di clichè da manuale: casa con il fantasma e una maledizione che
affligge le famiglie del piccolo paese.
Il primo tempo del
film ci porta subito un Radcliffe completamente diverso dalla versione a cui ci
eravamo abituati: tormentato dalla recente perdita della moglie, l'avvocato
deve gestire le responsabilità di un padre con un lavoro a rischio. L'attore
sembra mirare ad un ruolo più adulto, con tanto di barba, per chiudere il
capitolo del giovane Potter, maschera che difficilmente il pubblicò allontanerà
dal suo viso; per gestire un protagonista più reale e per certi versi
ordinario.
La bravura
dell'attore di immortalarsi in questo ruolo si nota da subito, ma è difficile
convincere quando è il film il primo a vacillare. Se all'inizio si rimane
affascinati dal mistero e dall'ambientazione vittoriana, il film risulta noioso
anche nelle scene più intense; nonostante alcune sequenze dalla giusta
tensione, i continui classici “salti dalla sedia” stressano invece di spaventare. Lo spettatore perde così l'opportunità di godersi i veri
passaggi intensi del film; solo alla fine le sequenze prendono il giusto ritmo
e la tensione ci tiene incollati allo schermo. La casa degli spettri ci opprime con i suoi corridoi e stanze buie, illuminante dalla
debole luce delle candele, il protagonista è costretto ad incontrare la donna in nero per salvare il paese dalla sua maledizione, e la sensazione da Horror finalmente è quella giusta.
Purtroppo il finale arriva in fretta, rimanendo un po scontato. La donna in Nero si fa prevedibile, decidendo di parlare proprio alla fine, suggerendo allo spettatore un finale che non gli serve sapere.
Un film discreto, stroncato da un finale prevedibile che riesce a deludere lo spettatore. Quindi un bravo Daniel Radcliffe in cerca di nuove opportunità, non aiutato da un film che sembra attirare solo quell'ampia fetta di pubblico ereditato dall' attore, non riesce ad esorcizzare il suo vero fantasma, Harry Potter.
(Recensione: a cura di Alessio Paolesse.)
Purtroppo il finale arriva in fretta, rimanendo un po scontato. La donna in Nero si fa prevedibile, decidendo di parlare proprio alla fine, suggerendo allo spettatore un finale che non gli serve sapere.
Un film discreto, stroncato da un finale prevedibile che riesce a deludere lo spettatore. Quindi un bravo Daniel Radcliffe in cerca di nuove opportunità, non aiutato da un film che sembra attirare solo quell'ampia fetta di pubblico ereditato dall' attore, non riesce ad esorcizzare il suo vero fantasma, Harry Potter.
(Recensione: a cura di Alessio Paolesse.)
The Woman in Black: (Vedi Trailer)
FOTO THE WOMAN IN BLACK:
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L' arrivo della "Signora" The Woman in Black - Scena iniziale
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