QUATTRO LUGLIO 1895.. L' ESPIRIT LIBRE
Era un'Estate del lontano 1895..i fratelli Lumiere avevano da poco girato la loro prima pellicola,"La sortie des usines Lumière" grazie al Cinématographe, uno strumento....
che funzionava sia da camera che da proiettore. Ed io ero seduta in veranda, abitavo in una casa in campagna, nelle periferia di Parigi..ero intenta a sorseggiare il mio thè, quando Beth, una mia amica venne a trovarmi, decidemmo di fare una passeggiata al laghetto che amavo tanto, che si trovava a circa due isolati da casa mia, si stava così bene in quel posto..Era tutto così silenzioso, si sentiva solo il dolce cinguettare degli uccellini, quel pomeriggio tirava una leggera brezza estiva; ci sdraiammo sull'erba soffice e delicata, ricoperta da deliziose margherite; c'era una tale quiete, che entrambe ci addormentammo nelle braccia di Morfeo. Quando ci svegliammo di soprassalto, il sole era già calato, iniziava a far freddo e ci incamminammo per la strada del ritorno, Beth era terrorizzata, il suo respiro era sempre più forte, cercai di calmarla, spiegandogli che oramai casa era vicina..Saranno state circa le 21.00 quando arrivammo a casa di Beth, i suoi genitori era tremendamente in pensiero, ci scusammo spiegandogli che essendoci addormentate avevamo perso la cognizione del tempo; mi invitarono gentilmente a fermarmi per cena, ma, declinai l'invito, immaginando le preoccupazioni dei miei, non vedendomi rientrare. Mi incamminai giù per il viale sterrato di campagna, ed ad un tratto sentii come un respiro su di me, mi voltai di scatto, ma non vidi nessuno, pensai di essermi sbagliata, forse erano solo le mie paranoie che cominciavano a galoppare..tuttavia dopo qualche minuto avevo la strana sensazione che qualcuno mi seguisse, affrettai il passo, poi di colpo mi fermai, e mi girai di scatto..Fu li che lo vidi, un ragazzo, dalla presenza distinta, con i capelli ordinati, ed anche se era buoi riuscii ad intravedere quegli occhi verdi, grandi, quasi magnetici.. gli domandai chi fosse e perchè mi stava seguendo, lui mi guardò, mi fece un sorriso e si presentò; : " Mi chiamo Giulian Foster, se dovessi averla turbata in qualche si voglia maniera le porgo le mie scuse". La sua voce era calda, cordiale, dolce ed allo stesso tempo seriosa..non sò spiegarmi il motivo, ma non mi dava l'impressione di essere qualcuno di cui dovermi preoccupare o avere paura; decisi di presentarmi anche io : " Lieta di conoscerla, Signorina Francin Williams". Si avvicinò lentamente a me, mi prese la mano, coperta da un guanto di pizzo bianco e me la baciò delicatamente, piacere tutto mio disse.. poi mi guardò di nuovo fisso nei miei occhi era ad un palmo dal mio viso, il mio respiro si fece sempre più intenso, e poi ad un tratto più niente.. non ricordo più nulla di quella notte, è come se quella piccola parte dei miei ricordi fosse stata cancellata..sò solo che mi svegliai qualche giorno più tardi, o almeno così mi fu detto, ma non ero nel mio letto,no, quello lo ricordo come se fosse ieri.. Le lenzuola erano di color arancio, come il vestito che indossavo quel giorno al lago, erano morbide, di un tessuto pregiato, la stanza da letto in cui mi trovavo era impregnata da una luce soffusa, il letto era a baldacchino, aveva dei drappi che ricoprivano le aste di legno, erano ricamati in maniera eccellente e di color panna, a destra del letto c'era un armadio enorme che costeggiava tutta la lunga parete, anche quello aveva dei disegni particolari che lo abbellivano, ed in fondo c'era una scrivania, era di legno molto antico, forse quercia, sopra vi era un calamaio con una piuma ed uno strano quaderno rosso ed oro..era una stanza in cui si aveva la netta sensazione che ogni particolare fosse stato scelto minuziosamente..Accanto alla scrivania v'era uno specchio, quando mi ci riflettei, mi vidi diversa, avevo come una sensazione di essere più bella; ma non indossavo lo stesso abito, già questo era verde smeraldo, come il colore dei miei occhi, stretto in vita ed un pò più morbido sui fianchi, lungo fino alle caviglie.. Aprii la porta e cercai subito un'uscita dalla casa, che era immensa, quando scesi le scale fui raggiunta da uno strano odore, mi diressi nella direzione da cui proveniva e spalancai la porta, era la cucina e l'odore che sentivo era quello del pane ancora caldo appena sfornato..Mi avvicinai per assaggiarne un pezzettino, avevo fame, ma sentii come un fruscio dietro le mie spalle e mi voltai di scatto,fu una sensazione strana, come se mi fossi girata ad una velocità mai sperimentata prima; lo vidi, lì in piedi davanti a me, mi baciò delicatamente la guancia, le sue labbra era fredde e poi disse :" Buongiorno Francin, ti ho aspettato così tanto, t' ho sognata arrivare sai..finalmente ti sei svegliata, ce ne hai messo di tempo". Io lo guardai perplessa non riuscivo a capire cosa volesse dire, poi mi spiegò che avevo dormito per giorni, ma non aggiunse altro.. Gli dissi di voler tornare a casa, i miei sarebbero stati tremendamente in pensiero per me, lui mi sorrise, si avvicinò a me, mi prese per mano e mi portò in un'altra stanza, era un salotto pieno di vetrate c'erano due donne ed un uomo seduti intorno ad un tavolino , che sorseggiavano un thè..appena entrai, mi salutarono calorosamente, una di loro si alzò e in un attimo si avvicinò a me; :" Ciao Francin, siamo lieti di fare la tua conoscenza, io mi chiamo Darsy, sono la sorella di Giulian, poi c'è Katrin e Jack, rispettivamente nostra madre e nostro padre.. probabilmente avrai parecchi interrogativi in testa, me ne rendo conto, ma se hai qualche domanda siamo a tua disposizione..". Bè le risposte le ho avute tutte.. e se ad oggi, 5 Maggio 2018 ho deciso di raccontarvi la mia storia, è perchè ha sicuramente qualcosa dell'incredibile, nel tempo che ho vissuto sono stati girati molti film su di noi..ci chiamano Vampiri, ne hanno raccontate davvero tante sul nostro conto, ma nessuna persona reale, sà che esistiamo veramente.. facciamo parte di una cerchia ristretta, siamo sparsi per il mondo, siamo persone reali, ma con una velocità ed una forza inaudita, immortali, che non invecchiano mai.. Io abito ancora nella cittadina di campagna in cui sono cresciuta, nella vecchia villa dei Foster.. una famiglia patriarcale molto potente vissuta tra la fine del 1550 ed il 1606..Francin Williams è morta una lontana sera del 1895, precisamente il 4 Luglio, così dissero le guardie al tempo, il suo corpo non fu mai ritrovato..nonostante ciò.. gli abitanti della piccola cittadina in cui ero nata decisero insieme ai miei genitori.. mamma e papà, quando avrei voluto stargli accanto spiegargli il tutto, ma purtroppo non era possibile, non avrebbero capito..di costruirmi una piccola lapide accanto al laghetto che tanto amavo..l'iscrizione anche se levigata dal vento, recita ancora oggi così: " Francin Williams que votre esprit libre peut etre toujours avec nous".
Era un'Estate del lontano 1895..i fratelli Lumiere avevano da poco girato la loro prima pellicola,"La sortie des usines Lumière" grazie al Cinématographe, uno strumento....
che funzionava sia da camera che da proiettore. Ed io ero seduta in veranda, abitavo in una casa in campagna, nelle periferia di Parigi..ero intenta a sorseggiare il mio thè, quando Beth, una mia amica venne a trovarmi, decidemmo di fare una passeggiata al laghetto che amavo tanto, che si trovava a circa due isolati da casa mia, si stava così bene in quel posto..Era tutto così silenzioso, si sentiva solo il dolce cinguettare degli uccellini, quel pomeriggio tirava una leggera brezza estiva; ci sdraiammo sull'erba soffice e delicata, ricoperta da deliziose margherite; c'era una tale quiete, che entrambe ci addormentammo nelle braccia di Morfeo. Quando ci svegliammo di soprassalto, il sole era già calato, iniziava a far freddo e ci incamminammo per la strada del ritorno, Beth era terrorizzata, il suo respiro era sempre più forte, cercai di calmarla, spiegandogli che oramai casa era vicina..Saranno state circa le 21.00 quando arrivammo a casa di Beth, i suoi genitori era tremendamente in pensiero, ci scusammo spiegandogli che essendoci addormentate avevamo perso la cognizione del tempo; mi invitarono gentilmente a fermarmi per cena, ma, declinai l'invito, immaginando le preoccupazioni dei miei, non vedendomi rientrare. Mi incamminai giù per il viale sterrato di campagna, ed ad un tratto sentii come un respiro su di me, mi voltai di scatto, ma non vidi nessuno, pensai di essermi sbagliata, forse erano solo le mie paranoie che cominciavano a galoppare..tuttavia dopo qualche minuto avevo la strana sensazione che qualcuno mi seguisse, affrettai il passo, poi di colpo mi fermai, e mi girai di scatto..Fu li che lo vidi, un ragazzo, dalla presenza distinta, con i capelli ordinati, ed anche se era buoi riuscii ad intravedere quegli occhi verdi, grandi, quasi magnetici.. gli domandai chi fosse e perchè mi stava seguendo, lui mi guardò, mi fece un sorriso e si presentò; : " Mi chiamo Giulian Foster, se dovessi averla turbata in qualche si voglia maniera le porgo le mie scuse". La sua voce era calda, cordiale, dolce ed allo stesso tempo seriosa..non sò spiegarmi il motivo, ma non mi dava l'impressione di essere qualcuno di cui dovermi preoccupare o avere paura; decisi di presentarmi anche io : " Lieta di conoscerla, Signorina Francin Williams". Si avvicinò lentamente a me, mi prese la mano, coperta da un guanto di pizzo bianco e me la baciò delicatamente, piacere tutto mio disse.. poi mi guardò di nuovo fisso nei miei occhi era ad un palmo dal mio viso, il mio respiro si fece sempre più intenso, e poi ad un tratto più niente.. non ricordo più nulla di quella notte, è come se quella piccola parte dei miei ricordi fosse stata cancellata..sò solo che mi svegliai qualche giorno più tardi, o almeno così mi fu detto, ma non ero nel mio letto,no, quello lo ricordo come se fosse ieri.. Le lenzuola erano di color arancio, come il vestito che indossavo quel giorno al lago, erano morbide, di un tessuto pregiato, la stanza da letto in cui mi trovavo era impregnata da una luce soffusa, il letto era a baldacchino, aveva dei drappi che ricoprivano le aste di legno, erano ricamati in maniera eccellente e di color panna, a destra del letto c'era un armadio enorme che costeggiava tutta la lunga parete, anche quello aveva dei disegni particolari che lo abbellivano, ed in fondo c'era una scrivania, era di legno molto antico, forse quercia, sopra vi era un calamaio con una piuma ed uno strano quaderno rosso ed oro..era una stanza in cui si aveva la netta sensazione che ogni particolare fosse stato scelto minuziosamente..Accanto alla scrivania v'era uno specchio, quando mi ci riflettei, mi vidi diversa, avevo come una sensazione di essere più bella; ma non indossavo lo stesso abito, già questo era verde smeraldo, come il colore dei miei occhi, stretto in vita ed un pò più morbido sui fianchi, lungo fino alle caviglie.. Aprii la porta e cercai subito un'uscita dalla casa, che era immensa, quando scesi le scale fui raggiunta da uno strano odore, mi diressi nella direzione da cui proveniva e spalancai la porta, era la cucina e l'odore che sentivo era quello del pane ancora caldo appena sfornato..Mi avvicinai per assaggiarne un pezzettino, avevo fame, ma sentii come un fruscio dietro le mie spalle e mi voltai di scatto,fu una sensazione strana, come se mi fossi girata ad una velocità mai sperimentata prima; lo vidi, lì in piedi davanti a me, mi baciò delicatamente la guancia, le sue labbra era fredde e poi disse :" Buongiorno Francin, ti ho aspettato così tanto, t' ho sognata arrivare sai..finalmente ti sei svegliata, ce ne hai messo di tempo". Io lo guardai perplessa non riuscivo a capire cosa volesse dire, poi mi spiegò che avevo dormito per giorni, ma non aggiunse altro.. Gli dissi di voler tornare a casa, i miei sarebbero stati tremendamente in pensiero per me, lui mi sorrise, si avvicinò a me, mi prese per mano e mi portò in un'altra stanza, era un salotto pieno di vetrate c'erano due donne ed un uomo seduti intorno ad un tavolino , che sorseggiavano un thè..appena entrai, mi salutarono calorosamente, una di loro si alzò e in un attimo si avvicinò a me; :" Ciao Francin, siamo lieti di fare la tua conoscenza, io mi chiamo Darsy, sono la sorella di Giulian, poi c'è Katrin e Jack, rispettivamente nostra madre e nostro padre.. probabilmente avrai parecchi interrogativi in testa, me ne rendo conto, ma se hai qualche domanda siamo a tua disposizione..". Bè le risposte le ho avute tutte.. e se ad oggi, 5 Maggio 2018 ho deciso di raccontarvi la mia storia, è perchè ha sicuramente qualcosa dell'incredibile, nel tempo che ho vissuto sono stati girati molti film su di noi..ci chiamano Vampiri, ne hanno raccontate davvero tante sul nostro conto, ma nessuna persona reale, sà che esistiamo veramente.. facciamo parte di una cerchia ristretta, siamo sparsi per il mondo, siamo persone reali, ma con una velocità ed una forza inaudita, immortali, che non invecchiano mai.. Io abito ancora nella cittadina di campagna in cui sono cresciuta, nella vecchia villa dei Foster.. una famiglia patriarcale molto potente vissuta tra la fine del 1550 ed il 1606..Francin Williams è morta una lontana sera del 1895, precisamente il 4 Luglio, così dissero le guardie al tempo, il suo corpo non fu mai ritrovato..nonostante ciò.. gli abitanti della piccola cittadina in cui ero nata decisero insieme ai miei genitori.. mamma e papà, quando avrei voluto stargli accanto spiegargli il tutto, ma purtroppo non era possibile, non avrebbero capito..di costruirmi una piccola lapide accanto al laghetto che tanto amavo..l'iscrizione anche se levigata dal vento, recita ancora oggi così: " Francin Williams que votre esprit libre peut etre toujours avec nous".
(Di: Camilla Lombardozzi)
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