Safe House

RECENSIONE:
Spy movie ben ideato e soprattutto molto ben interpretato, Safe House riprende alcune delle più classiche tematiche che solitamente ispirano i film d’azione con protagonisti agenti segreti, ovvero che il mondo in cui viviamo non ...

si divide in bianco e nero, che il confine che separava i buoni  dai cattivi è svanito ormai da molto tempo e che di conseguenza non ci si può fidare di nessuno a parte se stessi. Sarà costretto ad impararlo in fretta il protagonista del film, Matt Weston (Ryan Reynolds), un giovane agente della C.I.A. che sogna di abbandonare il suo noioso lavoro di custode della Safe house di Città del Capo (Sud africa), luogo in cui la C.I.A. fa transitare i propri detenuti prima di trasferirli in America, e di ottenere il trasferimento a Parigi per seguire la sua fidanzata e per affacciarsi su un palcoscenico decisamente più ricco d’azione. Mentre Matt sta svolgendo la sua solita routine la scena si sposta di qualche isolato dove Tobin Frost (Denzel Washington), ex agente della C.I.A. ora pluriricercato per averne venduto i segreti, ha acquisito un misterioso microchip dal valore inestimabile, al quale però non è il solo interessato; viene infatti braccato da alcuni sicari che lo costringono a nascondere il chip e a rifugiarsi nell’unico luogo in cui non possono fargli la pelle, l’ambasciata Americana. Una volta preso in custodia dai suoi compatrioti Tobin viene trasferito alla Safe house di Matt dove inizia a essere interrogato. Di lì a poco però la Safe house viene presa d’assalto dagli stessi sicari che lo stavano inseguendo precedentemente e gli unici che riescono a salvarsi da quest’attacco sono proprio Tobin e Matt, ed è proprio per quest’ultimo che inizia una nuova pericolosa missione, ovvero riuscire a portare Tobin Frost in una nuova Safe house sfuggendo ai sicari e allo stesso tempo impedire al suo prigioniero di fuggire. Da questo momento in poi i tratti che delineavano i vari personaggi si andranno a confondere mostrandoci che le cose non sono necessariamente quello che sembrano, mentre la storia procede a colpi di arma da fuoco, inseguimenti e colluttazioni verso un finale che è allo stesso tempo né troppo scontato né troppo originale.
Per quanto riguarda un’ analisi più tecnica di questo film, è necessario fare una piccola premessa: Denzel Washington è in grado di trasformare in oro qualsiasi sceneggiatura, e il suo grande stile recitativo viene valorizzato ancora di più dal fatto che questa sceneggiatura è di per se abbastanza buona, e che il tipo di personaggio che interpreta è probabilmente il personaggio che in assoluta gli riesce meglio: Tobin Frost rappresenta il classico agente segreto talmente bravo e capace da essere considerato quasi geniale, che si ribella alla sua stessa agenzia, da sempre considerata tanto piena di ombre quanto di luci, e inizia a giocare secondo le sue regole ritrovandosi da solo contro tutti, una posizione impossibile da gestire per chiunque tranne che per lui. Anche l’interpretazione di Ryan Reynolds è notevole; sebbene per la prima metà del film è Denzel Washington a catturare la totale attenzione del pubblico, nella seconda parte, grazie anche al progressivo cambiamento del personaggio, Ryan Reynolds riesce a stare al passo e in qualche momento addirittura ad eguagliare Denzel Washington in quanto a presenza scenica.
La caratteristica probabilmente più interessante di questo film riguarda le sequenze d’azione; infatti, distaccandosi dalla classica esagerazione Hollywoodiana, riesce a mantenere un profilo più basso, quasi reale, il che dopo tutto quello che siamo stati abituati a vedere ci lascia delle sensazioni veramente diverse. In Safe house possiamo gustarci inseguimenti adrenalinici ad alta velocità nei quali finalmente le macchine non esplodono a ogni contatto, negli scontri a fuoco non vengono scaricati decine di caricatori senza che nessuno venga colpito, e nelle scene di lotta non ci sono calci volanti improbabili o personaggi che da soli riescono a mettere K.O. dieci persone, le scene sono sì crude ma mai troppo esagerate dal punto di vista scenografico.
In conclusione il limite di questo film rimane comunque lo stesso che, a parer mio, condiziona tutti i film di questa categoria; ovvero ne abbiamo visti talmente tanti che riuscire a inventarsi qualcosa di veramente originale e innovativo, soprattutto dal punto di vista della storia, è veramente impossibile, perché se la storia è troppo semplice e prevedibile lo spettatore perderà interesse e le sole sequenze d’azione non lo soddisferanno mentre una trama molto complicata rischia di abbassare troppo il ritmo dell’azione e di non essere del tutto compresa, trovare la giusta via di mezzo non è certo semplice. Safe house vi riesce in buona parte ma probabilmente non del tutto, tuttavia se vi piace il genere vale sicuramente la pena gustarsi le performance di Denzel Washington e Ryan Reynolds uniti a queste scene d’azione in controtendenza con il classico stile di Hollywood.

(Recensione: a cura di Tommaso Rossi.)

Safe House: (Vedi Trailer)



FOTO SAFE HOUSE:





CLIPS FILM:

Safe House - Inseguimento                     Intervista: Denz W. & Ryan R.      

             

                               

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