Primo dei
due film con protagonista Biancaneve ( il secondo uscirà tra 3 mesi) con i quali
Hollywood ha intenzione di rivisitare e rimodernare il mondo delle fiabe; non
mi stupirei affatto se in un prossimo futuro vedremo altre
rivisitazioni delle favole dei fratelli Grimm in chiave più simile al secondo film, “Biancaneve e il cacciatore”, che vedremo in Luglio, piuttosto che a questo. Per quanto riguarda “Biancaneve”, direi che, nonostante le varie differenze con l’originale, la trama segue un corso tipicamente fiabesco e quindi tipicamente scontato. In poche parole, abbiamo la regina cattiva che tiene segregata la bella, buona e ingenua Biancaneve nel castello e che manda in rovina il reame. Un giorno però Biancaneve decide di uscire e, resasi conto della situazione, decide di cambiare le cose trasformandosi in una specie di Robin Hood con al seguito i sette nani trasformati per l’occasione da minatori, nella versione Disney, in briganti. Questa è la parte della storia in cui, da che andava tutto male, le cose iniziano ad andare bene, finché il bel e non troppo intelligente principe innamorato di Biancaneve viene stregato dalla Regina e costretto alle nozze; ergo si passa nuovamente dalla felicità alla tristezza fin quando Biancaneve riprende fiducia in se stessa, impedisce le nozze, spezza l’incantesimo e si riprende il suo principe; segue l’ultimo scontro con la Regina e infine il classico “e vissero per sempre felici e contenti”.
rivisitazioni delle favole dei fratelli Grimm in chiave più simile al secondo film, “Biancaneve e il cacciatore”, che vedremo in Luglio, piuttosto che a questo. Per quanto riguarda “Biancaneve”, direi che, nonostante le varie differenze con l’originale, la trama segue un corso tipicamente fiabesco e quindi tipicamente scontato. In poche parole, abbiamo la regina cattiva che tiene segregata la bella, buona e ingenua Biancaneve nel castello e che manda in rovina il reame. Un giorno però Biancaneve decide di uscire e, resasi conto della situazione, decide di cambiare le cose trasformandosi in una specie di Robin Hood con al seguito i sette nani trasformati per l’occasione da minatori, nella versione Disney, in briganti. Questa è la parte della storia in cui, da che andava tutto male, le cose iniziano ad andare bene, finché il bel e non troppo intelligente principe innamorato di Biancaneve viene stregato dalla Regina e costretto alle nozze; ergo si passa nuovamente dalla felicità alla tristezza fin quando Biancaneve riprende fiducia in se stessa, impedisce le nozze, spezza l’incantesimo e si riprende il suo principe; segue l’ultimo scontro con la Regina e infine il classico “e vissero per sempre felici e contenti”.
L’idea
di riscrivere questa favola e trasformarla in una commedia romantica non era
affatto una cattiva idea anzi, secondo me era anche migliore rispetto a quella
di trasformare Biancaneve in un’amazzone (come sembra avverrà in “Biancaneve e
il cacciatore”) solamente, non vi sono riusciti un granché. La storia d’amore è
poco sfruttata e le parti comiche, a parte qualche eccezione, non sono molto
comiche (da questo punto di vista si salvano solo i nani e qualche scena con la
Regina); ed è per questo che una volta usciti dalla sala il primo commento è un
generale sbuffare molto poco convinto, mentre durante il film il commento più
gettonato è uno scontento “di questo non si sentiva tanto il bisogno”, ma ciò
di cui invece si sarebbe sentito tanto il bisogno era che non venisse inserita
la canzone finale in stile Bollywood: raramente ho visto qualcosa stonare come
quell’ultima scena.
Gli attori
se la sono cavata tutti piuttosto bene. Julia Roberts nel ruolo della Regina è
stata all’occorrenza parecchio cattiva quando serviva e abbastanza divertente
nel mostrare quanto nessuno di noi vorrebbe mai invecchiare. Anche Lily Collins
nel ruolo di Biancaneve si è comportata bene riuscendo a rispecchiare bene il
personaggio e adattandosi alla sua nuova interpretazione, ovvero non più
ingenua donzella in difficoltà ma una donna matura in grado di cavarsela anche da
sola senza dipendere necessariamente dall’uomo, un’interpretazione direi molto
più giusta dato il periodo in cui viviamo. Aprendo una piccola parentesi su
Lily, ci tenevo a dire come in determinate inquadrature si noti una notevole
somiglianza con Audrey Hepburn, non allo stesso livello ovviamente ma comunque
un’associazione importante che sono curioso di vedere se si noterà anche nei
suoi prossimi film. Infine abbiamo Arnie Hammer, il Principe, che interpreta il
suo ruolo discretamente senza né alti né bassi e Sean Bean, da me felicemente
salutato con l’esclamazione ” Hey ma quello è Boromir!”, o lord Eddard Stark se
preferite, che in realtà non dice più di una decina di battute ma che fa sempre
piacere vedere sullo schermo.
Concludendo
vorrei elogiare i costumisti e in generale gli svariati abiti che sono stati indossati,
persone più preparate di me mi hanno detto quanto fossero belli e ben fatti, e
chiudere dicendo che in fondo perdersi questo film non è certo una gran disgrazia.
(Recensione: a cura di Tommaso Rossi.)
Biancaneve: (vedi trailer)
FOTO BIANCANEVE:
CLIPS FILM:
I believe in love - Biancaneve Biancaneve - duello nel bosco
(Recensione: a cura di Tommaso Rossi.)
Biancaneve: (vedi trailer)
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