Lo Hobbit

RECENSIONE:
Lo devo ammettere, avevo una paura matta di questo film, tutti lo aspettavano, tutti lo volevano, tutti dicevano che sarebbe stato un successo sicuro e si sa che quando il livello di aspettativa è così elevato è facile rimanere delusi. E così ho finto indifferenza, l’ho finta talmente bene che quand’è uscito il film ne sono rimasto quasi sorpreso, e così in macchina verso il cinema non facevo altro che sperare che questo film reggesse; che reggesse al confronto col libro, che reggesse con la trilogia del Signore degli
Anelli e che reggesse con l’universo della Terra di Mezzo. La mia era una speranza impossibile, me ne rendevo conto..ed invece colpo di scena! Mi sbagliavo, e mai in vita mia fui più felice di sbagliarmi. Peter Jackson, il regista, ci è riuscito, ce l’ha fatta e soprattutto ci ha fregato tutti alla grande; ha fregato i sapienti amatori di Tolkien che tutto ciò che possono imputargli non sono altro che dettagli e piccolezze che non avrebbero fatto altro che rallentare il film, e ha fregato tutti quelli che Tolkien non sanno neanche chi sia perché è riuscito a rendere la storia coinvolgente per chiunque e a più livelli. È proprio questo il grande pregio di questo film, è multistrato ed è fatto per piacere a tutti, appassionati e non, esperti e meno esperti. Perché la verità è che questo film non è solamente la versione cinematografica dell’omonimo romanzo di Tolkien; è pura storia della Terra di Mezzo rappresentata su grande schermo, e tanti ma tanti elementi che abbiamo visto in questo primo capitolo e molti altri che vedremo nei prossimi due risulteranno fondamentali per quello che accadrà poi nel Signore Degli Anelli. Perché tutto è concatenato in questo mondo e anche il più insignificante degli eventi può portare a conseguenze imprevedibili.
Tecnicamente c’è poco da dire su questo film, o meglio ce ne sarebbe troppo. Inizierei dalle riprese mozzafiato dei paesaggi Neo Zelandesi che Jackson ci aveva già mostrato nel Signore degli Anelli, semplicemente meravigliose, per passare ad un argomento più controverso ovvero quello della pellicola 3D e a 48 fotogrammi al secondo. Personalmente l’ho trovato di gran lunga il miglior 3D mai visto prima e questo, se non giustifica appieno i 2€ in più di biglietto, quantomeno giustifica il dover portare gli occhiali. Per quanto riguarda i 48 fotogrammi al secondo mi sono abituato in fretta alla rapidità dell’immagine mentre per i colori nitidi e i contorni definiti sono d’accordo che creino un effetto talmente realistico da risultare quasi finto sul grande schermo, ma d’altronde si viene a creare uno scenario incredibilmente “fantasy” quindi direi che l’effetto è decisamente adatto, d’altronde come ve l’aspettavate voi Erebor nel suo periodo d’oro, realistica?
Per quanto riguarda gli attori anche qui c’è solo da togliersi il cappello e inchinarsi di fronte alla loro bravura e soprattutto alla loro scelta; mai mi sarei aspettato un Bilbo che fosse così Bilbo come lo è Martin Freeman perfetto sia nel suo lato Baggins che nel suo lato Tuc, anche se per adesso quest’ultimo è venuto fuori solo un paio di volte. I nani anche sono resi benissimo dagli attori, l’unico problema è che essendo tanti risulta difficile caratterizzarli tutti, almeno in questa prima parte. Sicuramente i 2 che sono maggiormente presi in considerazione sono Balin e Thorin II detto Scudodiquercia, rispettivamente Ken Stott e Richard Armitage, entrambi molto bravi ed entrambi somiglianti ai loro alter ego cartacei. Una piccola curiosità su Balin, per chi se lo fosse chiesto e per chi non lo sapesse affatto, sappiate che altri non è che il cugino di Gimli, ovvero uno dei 9 viandanti della compagnia dell’anello. Balin di fatti è più volte nominato in <La Compagnia dell’Anello> e, riallacciandomi al discorso precedente sulla concatenazione di eventi, la sua presenza, o meglio la sua non presenza in <La compagnia dell’Anello>, è assolutamente fondamentale per tutti gli eventi che accadranno in seguito nella Terra di Mezzo. Infine il grande Ian McKellen che ritorna ad interpretare Gandalf il grigio, un ritorno perfetto oserei dire, non ci sarebbe mai potuto essere nessun altro per quel ruolo.
Ho tralasciato gli attori che interpretano Saruman, Enrold e Galadriel perché per ora il loro coinvolgimento è stato molto piccolo seppur significativo e sono certo che nei prossimi capitoli avranno modo di mettersi maggiormente in luce, comunque anche nel loro caso come per Gandalf sembra che i personaggi non li abbiano mai abbandonati. La stessa cosa vale per Frodo e Bilbo “vecchia” versione, apparsi solo in un cameo iniziale, nostalgia pura.
Concludendo reputo questo film veramente magnifico e credo anche che nei prossimi capitoli il livello salirà ulteriormente, speriamo quindi che il prossimo anno passi in fretta.


(Recensione a cura di Tommaso Rossi) 

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